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Vorrei tornare a Suzuka, Schumi

12 ottobre 2003, Schumacher scrive la storia: per la sesta volta è campione del mondo

Lo fa in Giappone, a Suzuka, racimolando quel piccolo punticino che gli bastava per entrare nella leggenda. L’ottavo posto arriva al termine di una gara in salita, una rimonta costante, epica, iniziata dalle retrovie, dal quattordicesimo posto in griglia e passata per un contatto con il fratello Ralf. Sembrava profilarsi un incubo, la storia mancata per pochissimo, i media erano già pronti a gridare al grande dramma nipponico sotto un cielo grigio e disperato.

Invece Schumi scala posizione dopo posizione con la sua calma controllata, con la grazia delle sue mani sicure, con la mente da razionale calcolatore. Arriva ottavo, Barrichello arriva primo. Il box Ferrari esplode in un misto di euforia ed incredulità: Schumacher è campione, ancora, la Ferrari ha vinto un altro titolo costruttori, il quinto di fila. Record su record. L’Italia si tinge di rosso come mai ha fatto prima.

Una delle più grandi lotte sportive del figlio di Hürth. Una lotta che fa bene ricordare anche oggi, in un’attualità che vede il mito tedesco confrontarsi con una sfida enorme e complessa. Speriamo scali posizioni anche ora, Schumi, speriamo tagli un traguardo più importante. Speriamo di rivederlo come a Suzuka: sorridente, spensierato, vincente.

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