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Ugo Fantozzi, l’atleta

Le migliori scene sportive del più amato italiano medio

27 marzo 1975, esce nelle sale il primo capitolo di ‘Fantozzi’, la comica saga italiana capace di segnare indelebilmente intere generazioni del Bel paese. L’impiegato Ugo e i suoi colleghi diventano istantaneamente specchi umoristici d’intere classi sociali, portando sul grande schermo, tra gag esilaranti e una comicità vorticosa, tematiche che per un trentennio avrebbero lambito il mondo del lavoro e dei rapporti umani.

In questo caleidoscopio di sfortuna, sudditanza psicologica e genuina inettitudine, trova un posto rilevante anche la connessione con il mondo sportivo. Scene entrate prepotentemente nella memoria collettiva, fatte di congiuntivi sbagliati, voli fuori controllo e fallimenti annunciati.

Le abbiamo raccolte per voi. Buona visione.

Iniziamo proprio dal primo, storico, capitolo di Fantozzi e dalla leggendaria partita tra scapoli e ammogliati organizzata dal ragionier Filini. Un scalcinato campo di periferia che diventa in breve tempo palcoscenico acquatico di scambi scoordinati e apparizioni mistiche. “Io testa, tu?”, “Pari”.

Proseguiamo con un altro scontro storico, questa volta individuale. Un duello tennistico tra Fantozzi e Filini immerso in un’inaffrontabile coltre di nebbia: “Allora ragionier, che fa, batti?”.

Passiamo poi alla grande rassegna ‘sportiva’ delle Olimpiadi aziendali. Un carosello di errori marchiani, un magmatico e straziante inno all’incapacità atletica, con l’ufficio sinistri impegnato nel costante e vano inseguimento della vittoria. “Propongo il lancio dello stronzo!”.

Altra competizione gloriosa è la “Coppa Cobram”: un tour ciclistico surreale, una classica delle due ruote meno nobili d’Italia. “Il geometra Velli, che assomigliava stranamente ad un’orata, si perse nella nebbia. Fu venduto a trance in un supermarket”.

Sempre in bicicletta, sempre al fianco dell’occhialuto ragionier Filini. Un rapido focus sugli effetti tragicomici di un allenamento pomeridiano. “Il diavolo non è poi così brutto come lo dipingono, eh ragioniere?”.

I preparativi e la tesa sfida a biliardo con l’Onorevole Cavaliere Conte Diego Catellani. Un ragionato gioco a perdere, tramutatosi poi, davanti a ripetute e pesanti offese, in un’improbabile vittoria sociale. “Avanti, su, tiri! Tiri coglionazzo, su, tiri!”.

La Grande Regata sul Tevere vede riproporsi il binomio eterno con il ragionier Filini. Suicidi, scorciatoie e acque oceaniche. Sull’imbarcazione dei due succede di tutto. “Scusi? Ma che ore sono?”, “Perché?”, “È di nuovo mezzogiorno?”.

Anche sugli sci Fantozzi non trova fortuna. Dalla pista scende un pezzo per volta, ora dopo ora, annunciato con voce sinistra e luttuosa. “Poi una ciocca di capelli, due molari e l’indice della mano sinistra…”.

Il ragioniere non ha pace pure in qualità di tifoso. Come a pochi istanti da Italia-Inghilterra: tutto è pronto, ma il Dottor Riccardelli lo obbliga alla visione di un film cecoslovacco “… ma con sottotitoli in tedesco!”. Film che si trasformerà nell’imperitura ‘Corazzata Potemkin’.

Non va meglio nelle scappatelle allo stadio, anzi. Una gita turistica si converte rapidamente in gita ‘teppistica’ e in uno scontro piratesco con gli ‘animals’ scozzesi. “E la macchina?”, “La lasci qui”, “Ma poi danno le super multe!”, “Ma tanto, Fantozzi, la macchina è sua!”.

Questi sono solo alcuni dei memorabili ricordi sportivi inscenati dal travet di Paolo Villaggio. Voi avete altri momenti epici da segnalarci?

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