Il Taekwondo è un affare di famiglia

Una famiglia marzialista, la famiglia Pachansky, ritratta dalle parole della giovane Mia e dalle foto di Joe Hart
Il Taekwondo è un affare di famiglia per i Pachansky. L’arte marziale coreana ha permesso a questi giovani fratelli di superare differenze di genere, di unirsi in un’unica, totalizzante, passione. Una passione ritratta dall’attenta macchina fotografica di Joe Hart.
Abbiamo parlato con Mia, il lato femminile di questo nucleo familiare dedito all’arte dei calci e dei pugni. Mia, recentemente entrata nel programma federale britannico, oltre a lambire con l’immaginazione il personale sogno olimpico, ci ha svelato il significato che uno sport di questo tipo può assumere nella quotidianità e nella personalità di una giovane ragazza. Buona visione.

Da quanto tempo il Taekwondo fa parte della vostra famiglia?
Io e i miei fratelli ci siamo imbattuti per caso nel Taekwondo circa sei anni fa. All’epoca ero una ragazzina poco sportiva, che non avrebbe mai immaginato di combattere contro qualcuno, figuriamoci di gareggiare su larga scala. Siamo stati fortunati: ci siamo trovati nel posto giusto al momento giusto, imbattendoci in un volantino del club locale sulla strada per scuola. La mia famiglia in origine ha iniziato a frequentare il club solo per stare in salute e migliorare la forma fisica.
Ciò che mi ha fatto iniziare a prendere sul serio il Taekwondo è stato guardare mio fratello alla sua prima competizione. Sperimentare l’atmosfera elettrica della gara e, soprattutto, vedere quanto fosse emozionante gareggiare per mio fratello minore, mi ha ispirato a voler iniziare ad allenarmi più seriamente e a fare lo stesso.



Quali sono le sensazioni e le emozioni che provi durante gli allenamenti e le gare?
Il brivido che si prova salendo sul tatami durante una competizione è molto potente. Sentire i tuoi compagni di squadra che ti applaudono in sottofondo mentre cammini, l’eccitazione che aumenta mentre il tuo avversario si avvicina, vedere il tuo nome sullo schermo… Questi sono tutti motivi che fanno crescere l’adrenalina prima di un combattimento. Sono molto grata a questa disciplina perché mi regala vere opportunità di viaggiare all’estero, in molti Paesi che non avrei mai avuto la possibilità di vedere. Mi sento anche molto fortunata ad aver incontrato nuovi amici provenienti da diverse parti del Paese in questo periodo di formazione con il team britannico.
L’allenamento quotidiano, va detto, non è sempre così affascinante. Allenarsi ogni giorno mentre, contemporaneamente, si affronta la scuola a tempo pieno, può diventare molto stressante. Può diventare molto difficile trovare le motivazioni. Iniziare è sempre la parte più difficile: una volta che mi sono riscaldata mi sento focalizzata sul fare una buona sessione e non c’è niente di più soddisfacente della sensazione di stanchezza a fine allenamento.


Cosa ti fa provare l’essere una giovane ragazza coinvolta in un’arte marziale?
Praticare Taekwondo ha aumentato incommensurabilmente la fiducia in me stessa. Sebbene le arti marziali non siano una panacea per risolvere tutti i problemi che una ragazza può affrontare, credo fermamente che le ragazze possano trarre beneficio dalle varie abilità sviluppate grazie ad esse: dall’apprendimento dell’autodifesa, alla costruzione del senso di autostima. La Gran Bretagna ha squadre di Taekwondo senior e junior femminili molto forti e ha un ampio pool di selezione, quindi, nonostante sia una ragazza occupata in uno sport così particolare, non mi sono mai mancate compagne di sparring.

Il rapporto tra te e i tuoi fratelli cambia sul tatami? E la tua personalità è cambiata/migliorata dopo l’incontro con il Taekwondo?
Ad essere onesti io e i miei fratelli litighiamo sempre, ma durante l’allenamento andiamo d’accordo e ci motiviamo a vicenda. Sono grata di avere i miei fratelli come compagni d’allenamento: cosa che è tornata utile soprattutto durante la pandemia, quando tutti gli altri sono stati costretti ad uno stop forzato. Fare Taekwondo sicuramente modella la tua personalità: impari a fronteggiare situazioni stressanti e ti insegna che uscire dalla tua zona di comfort porta sempre a una ricompensa. Penso che molte delle abilità che ho acquisito grazie a questo sport, come la gestione del tempo, la perseveranza e la volontà di provare cose nuove, si siano trasferite anche in altre parti della mia vita.


Come vedi questo sport nel tuo futuro e quali sono i tuoi obiettivi?
Il mio obiettivo finale è vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi. I miei sforzi sono fissati su Parigi 2024 e Los Anegeles 2028. Questi sono obiettivi a lungo termine, un mio obiettivo a breve termine è essere selezionata per i Campionati Europei Junior 2021. Di recente sono stata convocata nel programma a tempo pieno di GB Taekwondo e non vedo l’ora d’iniziare a luglio. Essere in grado di fare ciò che amo a tempo pieno è qualcosa a cui aspiravo da molto tempo. Mi piacerebbe poter illuminare positivamente questo sport e vorrei essere in grado di ispirare una generazione più giovane di atleti di Taekwondo, proprio come stanno facendo gli attuali atleti britannici con me.


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