Run, and Mind the Gap

Ritratto dell’evento segreto notturno organizzato da Runaway
Mind the Gap esiste senza esistere. È un appuntamento segreto con l’estasi della notte metropolitana, è la fusione del running urbano con il bollente asfalto milanese. Mind the Gap è l’intreccio tra le regole esclusive del Fight Club palahniukiano e l’itinerario vorticoso di un alleycat ciclistica. Siamo nell’afoso e vuoto luglio milanese, eppure una sessantina di runner sono richiamati dalle vibe underground e dalla sadica fantasia di Runaway, che ciclicamente sfida le gambe e la mente di atleti coinvolti in un format senza eguali, almeno sul suolo italiano. Un fiume di corpi invade il cavalcavia Bussa, iconico punto di partenza di una sfida che mette in rima ritmo e orienteering. Poche indicazioni e ognuno si lancia nel proprio, incerto, itinerario. Il traguardo è un’incognita distante indizi e checkpoint. Vinicio Villa e Maria Vittoria Nanut sono i primi a decifrare la criptica trama di quest’edizione, dando il via ad una celebrazione collettiva. Perché Mind the Gap esiste senza esistere ma, come spiegano Luca Podetti e Carlo Pioltelli, menti dietro questo evento, ad esistere è la forza aggregativa di un anonimo lunedì estivo, trasformato in frenetica velocità e competitiva condivisione.





“Il concept di Mind the Gap nasce da un suggerimento di un nostro cliente belga, abitante di New York. Dopo essere entrato in contatto con il nostro negozio e la nostra community, ci ha segnalato la Midnight Half, una gara notturna con check point organizzata dagli Orchard Street Runners nella Grande Mela. Abbiamo deciso di prendere ispirazione da questo format e dalle alleycat, le gare ciclistiche urbane tra courier. Mind the Gap non ha regole, come nel Fight Club l’unica regola è ricevere l’invito ed evitare di parlarne con qualsiasi altra persona: se parli con qualcuno, non verrai più invitato. È un evento per runner moderni, che vogliono sentirsi parte di un movimento, condividendo questa esperienza notturna ed entrando in contatto con altre crew e persone. L’idea di community è alla base di tutto, Runaway vuol essere prima di tutto uno spazio aggregativo e MTG è pura aggregazione. Organizziamo due o tre MTG all’anno, i partecipanti sono circa 60 e devono completare circuiti variabili di circa 12 chilometri. Anche i checkpoint mutano di edizione in edizione e, normalmente, seguono un fil rouge tematico. Nelle passate edizioni, per esempio, i checkpoint sono coincisi con dei sexy shop o delle pescherie, quest’anno, visto il caldo estremo, abbiamo scelto delle fontanelle. I trofei ricalcano questi temi e sono sempre accompagnati da un sanpietrino e un piccione, elementi-simbolo di Milano. Nel tempo siamo riusciti a coinvolgere crew e runner di tutta Italia, e non solo. Ora stiamo pensando di aggiungere un’annuale edizione itinerante, ambientandola in altre città italiane. I runner sentono il desiderio di creare un movimento sportivo e culturale attorno alla nostra realtà, questo ci rende orgogliosi e ci spinge costantemente ad evolvere il format MTG, così come accade con tante altre attività parallele. A spingere il nostro impegno è anche la voglia di continuare a sentirci dare dei ‘bastardi’, perché vuol dire che i runner hanno faticato mentalmente e fisicamente, e si sono divertiti”









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