Mario Andretti, l’unico ‘Piedone’

Fenomeno nella pista, fenomeno nella vita. Il profugo istriano divenuto eroe dei due mondi
Lo chiamavano ‘Piedone’ perché spingeva forte sull’acceleratore, talmente forte da dare l’idea di romperlo in ogni gara.
Era il pilota cosmopolita, il pilota senza freni, l’uomo nato e cresciuto in un’Italia diversa da quella odierna, un’Italia in cui i ragazzi istriani, come lui, dovevano abbandonare casa ad appena 7 anni per salvarsi dal grande morbo jugoslavo.

Arrivò a Lucca, Mario Andretti, in un rapido capitolo transitorio, anticipatore del grande balzo nella terra dei sogni a stelle e strisce. La sua fu un’infanzia dura, provante, da profugo in terra amica.
In Toscana entrò in contatto con il dolce rombo dei motori, si sporcò le mani lavorando in un’officina, iniziò a costruirsi piccoli mezzi di fortuna con cui gareggiava insieme al fratello.
A 13 anni l’esordio in Formula Junior: una famiglia modesta ed errante alle spalle, una limitatissima disponibilità economica, un talento innato per il volante.

Di Andretti restano scolpiti nella storia i successi, la duttilità, la capacità di metamorfizzarsi in base alla vettura da guidare. 500 miglia di Indianapolis, 12 Ore di Sebring, 24 Ore di Le Mans, Formula 1 e tanto, tanto altro.
‘Piedone’ per il popolo italiano era oggetto di culto, era incarnazione di un successo insperato, era il connazionale idolatrato anche oltreoceano.

Dal 1964, dopo alcuni anni vissuti a Nazareth, Pennsylvania, divenne cittadino USA. La sua condizione di eroe dei due mondi lo rese leggenda.
“Americano solo sul passaporto”, così dicevano di lui gli appassionati del Bel Paese. Un patrimonio comune tricolore, un’eccellenza di origine protetta.

Con la Lotus raggiunse il paradiso del Mondiale F1 nel 1978, con la Ferrari pervase il cuore di milioni di appassionati, facendoli entusiasmare e regalando loro momenti di pura esaltazione sportiva.
Un esempio su tutti? 1982, Monza, Andretti venne accolto da un’entourage della Rossa in piena crisi esistenziale. Davanti a un ambiente sfigurato dalla pagina nera di Gilles Villneuve, da un Pironi segnato dall’incidente di Hockenheim e da un Tambay colpito da un’infiammazione nervosa, ‘Piedone’ si presentò senza timore, isolandosi dalla grande tempesta che lo circondava, e trovando una pole irreale, davanti ad inebriati e festanti seguaci del ‘Cavallino’.

Era pilota impavido, era personaggio da talkshow, era artista dell’aneddotica. È diventato imprenditore di straordinario successo. Un fenomeno della pista, un fenomeno della vita.
“Se tutto sembra sotto controllo, vuol dire che non stai andando abbastanza veloce”
“Se aspetti, tutto ciò che accade è che invecchi”
“La mia ultima gara è stata a Le Mans nel 2000, la mia prima gara è stata nel 1959: quindi si può dire che abbia schivato molti proiettili lungo la strada…”
“Ho vissuto il vero sogno americano perché sono stato in grado di raggiungere tutti gli obiettivi che mi ero prefissato in giovane età”
“Sei più sicuro a bordo di una macchina da corsa di quanto tu possa esserlo nelle macchine che vanno e vengono dalla pista”
“Vedo tutte queste persone anziane che non hanno altro da fare che mangiare, bere e dormire. Non dirò mai “sono in pensione”. Lavorerò fino a quando mi lasceranno entrare nei box”
“Non tutti i compagni di squadra dicono la verità”
“Chiunque sa guidare bene e non diventa un uomo ricco è uno sciocco”
“Un auto da corsa è un animale con mille aggiustamenti”
“Ho sempre detto che non avevo un piano B nella vita. Volevo realizzare il mio sogno, fin dall’inizio. Si tratta di desiderio e passione. A tutti i costi”

Redazione
Sources & Credits
https://www.hemmings.com/blog/2017/03/23/mario-andretti-to-receive-the-2017-argetsinger-award-from-the-imrrc/https://en.wikipedia.org/wiki/Andretti_cursehttps://www.si.com/racing/2015/05/19/mario-andretti-petroleum-winery-profileshttps://www.formula1.com/en/drivers/hall-of-fame/Mario_Andretti.htmlhttps://www.spokesman.com/stories/2019/may/21/mario-andretti-savoring-golden-anniversary-of-only/https://www.formula1.com/en/latest/features/2015/8/do-you-remember_-mario-andrettis-superb-monza-comeback.html
1 ottobre 2020
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