It’s a Layered World

Heritage e funzionalità, innovazione e iconicità: Woolrich e GORE-TEX proseguono il loro storico legame nella nuova SS23
Tutto ciò che ci circonda è stratificato. Tutto ciò che ci abita è stratificato. Elementi e storie, esseri umani e sensazioni, natura e ispirazione. È un mondo stratificato, popolato da percezioni interiori e necessità esteriori, da panorami che traducono pensieri in materia, volontà in forme, storia in contemporaneità.
È un mondo impegnato nel costante valzer tra performance e stile, tra comfort e utilità, che si esprime nei capi della collezione SS23 di Woolrich, alcuni dei quali sviluppati e concettualizzati attorno ad un materiale-manifesto dell’universo outdoor, del suo immaginario e delle sue necessità: il GORE-TEX INFINIUM™. L’High Tech Waterproof Jacket completamente nastrata e integralmente impermeabile, il Long Hooded Parka traspirante e resistente al vento, la Shirt Jacket della collezione Outdoor Label Designed in Japan, ideale per attività all’aria aperta e foderata con uno speciale tessuto in rete che assorbe il sudore: in ogni prodotto può essere racchiusa una volontà, una vision e una storia, insegna Woolrich. In ogni cappuccio, in ogni tasca, in ogni zip può stratificarsi il DNA di un brand che mai ha smesso di essere tradizione e dettaglio, versatilità e iconicità, spirito estetico e senso pratico.

Mai ha smesso di esserlo dal lontano 1830, dalla genesi della filosofia ‘doing it right’, dall’intuizione di vestire azioni che definiscono persone e persone che definiscono azioni. Tutto cominciò ruotando intorno ai concetti di funzionalità e utilità, dalla comprensione e dallo studio di una parte della società che abbracciava simbioticamente la natura, affrontandone pericoli e temperature. Hard Wearing per Hard Workers, per persone che vivevano ogni strato indossato come un’estensione della propria pelle, come un razionale involucro da scartare e ricomporre in base alle proprie necessità, spinti dall’unico, pragmatico obiettivo della sopravvivenza.


Al crocevia della grande rivoluzione industriale si scoprì che in fondo anche l’essere umano era una macchina, una macchina energetica, e che la sua protezione e la sua salvezza potevano dipendere dalla consapevole regolazione di vestiti e materiali, dal layering. Basta un cappello per evitare l’ipotermia, insegnavano. Basta una giacca per consentire una corretta omeostasi, riflettevano, riferendosi al processo di autoregolamentazione della temperatura corporea. È in questo progresso che si annida l’heritage Woolrich, in evoluzioni scientifiche e stratificazioni cognitive che, seguendo il naturale corso delle cose, sono arrivate a coinvolgere anche coloro che del mondo outdoor hanno fatto il proprio tempio.
Dagli sciatori della domenica agli scalatori capaci di conquistare vette monumentali, come la prima spedizione sul Dhaulagiri nel 1973 e quella sull’invincibile K2 a due anni di distanza, dai backpacker agli scalatori su due ruote: la più antica azienda americana di abbigliamento outdoor ha sublimato lì, dove l’aria diventa rarefatta e il sangue si trasforma in ghiaccio, dove il cuore pulsa e il fiato diventa corto, una tecnologia eterogenea, capace di migliorare l’eccezionalità, così come la normalità della vita di tutti i giorni. Un’eccezionalità che nel moderno flusso creativo si è presto è tradotta in design, consapevolezza estetica e awareness.



Solo la conoscenza produce iconicità e solo la contaminazione produce l’eccellenza. È racchiusa in questa frase-manifesto la sinergia tra Woolrich e GORE-TEX, plasmata lungo gli anni ’70 con un prodotto divenuto simbolo, la Mountain Jacket. I micro pori scoperti dall’estro scientifico di Bob Gore da quel momento non hanno smesso di intrecciarsi con la visione outdoor di Woolrich, rafforzandone ciclicamente, collezione dopo collezione, l’identità. A quasi mezzo secolo di distanza, questo connubio di maestria non ha smesso di proteggere escursionisti ed esploratori del mondo, divisi e coincidenti in una contemporaneità che ha smesso di essere a compartimenti stagni, approcciando il vorticoso panorama metropolitano come un sentiero d’alta quota, e viceversa.
Tutto ciò che ci circonda è stratificato. Tutto ciò che ci abita è stratificato. E il rapporto tra Woolrich e GORE-TEX continua a tramandare queste idee nella SS23, vestendo, tra remote cave e scorci urbani, strade asfaltate e sentieri terrosi, coloro che decidono d’impugnarla e sostenerla. È un mondo stratificato, lo è sempre stato, sempre lo sarà. E ogni strato continuerà a tradurre pensieri in materia, volontà in forme, storia in contemporaneità.

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