La collezione ‘China Beach Surf Club’ prende spunto da una delle più affascinanti storie militari americane, quella di un atipico club di surfisti
‘China Beach Surf Club’ è l’ennesima visionaria intuizione di Nigel Cabourn. Per la personale collezione SS22, il geniale fashion designer britannico ha voluto trarre ispirazione da una delle storie più originali e affascinanti della storia militare americana: quella di un’atipica community di surfisti.


L’estetica di Cabourn, tradizionalmente contaminata da elementi workwear, militareschi e vintage, in questo caso si concentra sul lontano 1967 e sulla tragica Guerra del Vietnam. Guerriglia, terrorismo e fallimenti politico-militari, ma non solo. Nell’ostile territorio vietnamita, difatti, i militari americani decisero di rilassare nervi e corpi affidandosi ai benefici del surf.
Fu Larry Martin, magazziniere della US Navy, a maturare quest’intuizione. Di stanza nello strategico centro portuale di Da Nang, il giovane militare propose ai superiori di far cavalcare il moto ondoso di China Beach, nome in codice di My Khe Beach, ai propri commilitoni. La richiesta venne accordata, le tavole iniziarono a scivolare sul Mar Cinese Meridionale e rapidamente prese forma il ‘China Beach Surf Club’.
I Marines di ritorno da provanti offensive, come quella celebre del Têt, e dalla terrorizzante prima linea falcidiata dai Viet Cong, utilizzarono il club e il surf come strumenti terapeutici di primaria importanza e divennero simbolo non convenzionale della cultura surfista statunitense.


Tante delle tavole utilizzate da quei militari oggi popolano i musei a stelle e strisce, molti di quei ragazzi sono anche tornati in Vietnam per rivivere le sensazioni provate sulle onde di China Beach. Nigel Cabourn non è il primo artista o creativo ad attingere dall’influenza pop di questo iconico club: basti pensare alla pellicola-capolavoro Apocalypse Now, diretta dal mostro sacro Francis Ford Coppola.
Il tenente colonnello Bill Kilgore, interpretato magistralmente da Robert Duvall, entra in contatto con l’elemento surf in alcune delle scene più emblematiche del film vincitore di 2 Premi Oscar e 3 Golden Globe. In una di queste, riferendosi ai nemici, pronuncia la storica frase “Charlie non fa il surf”.
Nella nuova collezione di Cabourn, dunque, ogni prodotto diventa storia, ogni tavola fotografata diventa riferimento, ogni dettaglio diventa un trait d’union tra il presente del fashion e il passato sportivo-militare, creando un connubio di altissimo valore culturale, oltre che estetico.

Text by: Gianmarco Pacione