Le immagini di Jack Flynn e Bullfrog, insieme alle parole del testimonial Rapha Duke Agyapong, ci spiegano l’importanza delle due ruote
Il ciclismo può parlare di oppressione e libertà, di depressione e sollievo, di ansia e vie di fuga. Il ciclismo può essere uno strumento per logorare, così come per evolvere l’essere umano. In fondo parliamo dello sport narrativo per eccellenza. Perché ogni uscita sulle due ruote, specie se solitaria, è un racconto da formulare e divulgare interiormente ed esteriormente. Tra colline, pianure e pendenze, le pedalate finiscono per plasmare riflessioni, analisi, paure e soddisfazioni personali. Alcune di esse possono essere controllate, così come si possono controllare tempi e frequenze. Altre sono più complesse, più profonde, sono domande senza apparente senza risposta, sono fratture che paiono insanabili, vissute a ruota del destino, della sfera emotiva, delle proprie vibrazioni.






Jack Flynn e Bullfrog Studios hanno dedicato uno shortfilm a queste sfumature umane e ciclistiche, dirigendo il poeta, ciclista e attivista Duke Agyapong. Questo rider londinese, testimonial Rapha, è assurto a punto di riferimento internazionale per quanto riguarda il rapporto tra equilibrio mentale e ciclismo. Le sue testimonianze sono in grado d’ispirare, di spalancare nuove prospettive, di superare confini, di aprire nuove, introspettive vie d’accesso a chiunque ne senta la necessità, soprattutto alzandosi sui pedali. Il film è stato presentato in occasione di uno speciale evento Rapha dedicato al rapporto tra sport e salute mentale. Buona visione.






Directed by : @jackisflynn
Creative Production : @bullfrogstudios
Featuring Duke Agyapong
www.jackflynn.co.uk
www.bullfrog-digital.co.uk
Text by : Gianmarco Pacione