ATHLETA MAGAZINE ISSUE 10
Il viaggio nell’immaginario della cultura sportiva è giunto al suo decimo, rappresentativo capitolo. Per festeggiare lo storico traguardo di Athleta Magazine Issue 10, abbiamo dedicato la nostra cover ad un mito impareggiabile, Mike Tyson, e alla raffinata lente che l'ha seguito lungo il suo percorso di crescita, Lori Grinker. Il dialogo tra elemento fotografico e sportivo prosegue nell'estetica contemporanea di Alex F. Webb e nel suo evocativo rapporto con il climbing, così come nelle prospettive tennistiche di Alexander Aguiar, dedicate ai vibranti ritmi degli US Open. La nostra ricerca continua omaggiando un evento cruciale per la storia calcistica italiana, lo Scudetto napoletano, ritratto in tutta la sua potenza folklorica da Luca Santese e Marco P. Valli, e con l'universo di glitter e meraviglia atletica della ginnastica artistica NCAA, dipinto dalla macchina fotografica di Regina Koko. Uno speciale editoriale, prodotto in collaborazione con Woolrich tra le gelide onde islandesi, e un reportage focalizzato sulla fusione di running e mitologia nelle Isole Faroe ci conducono nell'estremo nord, grazie alle immagini di Rise Up Duo. Tocchiamo poi un altro continente, quello africano, scoprendo con Tom Ringsby la suggestiva tradizione dei mangiatori di fuoco in Ghana, e concludiamo questo itinerario globale ammirando la danza aerea dei tuffatori di Ponte Brolla, attraverso le suggestioni visive di Tom Farmer. Ancora una volta, Athleta Magazine è pronto a condurvi all’intersezione tra sport, arte e cultura, nell’oasi stampata dove l’estasi fotografica diventa il mezzo per trattare di società attuale, bellezza atletica e storie senza tempo. Non dovete fare altro che abbandonarvi alla musa sportiva.
ACQUISTA IL TUO ATHLETA MAGAZINE ISSUE 10













The Ninth Issue
Athleta Magazine Issue 9 è una nuova celebrazione della musa sportiva, del suo valore sociale, della sua infinita forza narrativa e del suo rapporto con la fotografia contemporanea. Per la prima volta il nostro viaggio cartaceo comincia con due differenti copertine. La prima è firmata da Nils Ericson, mentre la seconda è affrescata dalla lente di Rich Wade. ‘Game on’, le tradizioni e i rituali di passaggio del football americano liceale da una parte, e ‘It’s all fake, right?’, la brutale meraviglia del deathmatch wrestling dall’altra, sono le porte d’ingresso per questo nuovo capitolo della nostra pubblicazione indipendente. Sacrificio, redenzione e resilienza ci guidano all’interno dell’Eastern New York Correctional Facility, dove la leggendaria macchina fotografica di Joseph Rodriguez ha immortalato un tanto atipico, quanto rilevante contest di bodybuilding tra detenuti. I corpi statuari del reportage ‘Forced Reps’ echeggiano ad un oceano di distanza nel secolare e mistico rituale del wrestling iraniano, descritto in ‘Zurkhaneh, la casa della forza’ da Konstantin Novakovic.
La passione e gli obiettivi atletici non hanno età in ‘Mastering Time’, la nostra ode ai protagonisti dei World Masters Athletics, e non hanno prezzo in ‘Fairway Tertulia’, la galleria visuale di Joseph Fox focalizzata sui green popolari e democratici del quartiere madrileño di Fuencarral-El Pardo. La ‘Giovane, nobile arte’ di Lucia Elen Ayari ci porta nella complessa periferia di Catania, dove la boxe può diventare strumento di emancipazione e speranza. Dalla bollente Sicilia al gelido Wisconsin: la terra di laghi ha permesso a MT Kosobucki di scoprire e analizzare l’affascinante sport capace di unire vento, vele e regate sottozero in ‘Ice Sailors’. Infine, l’editoriale ‘Back in the days’ a base di breaking, cultura underground milanese e flow fotografico di Tommy Biagetti è l’ultimo tassello della nostra nona issue, la prima dal doppio volto.




















The Eighth Issue
Il rapporto tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e la comunità, tra l’uomo e sé stesso. Tutto incorniciato dall’immaginario culturale sportivo. Vi presentiamo Athleta Magazine Issue 8. La copertina dipinta dalla lente di Achille Mauri introduce la prima storia ‘I Want To Live In Real Madrid’, un viaggio di Alessandro Simonetti tra le bollenti dune di Fuerteventura, divenute centro calcistico per migranti africani. Dune che diventano interiori con Giuliano Pugolotti e il suo ‘Inner Dunes’, suggestivo saggio visuale dedicato all’ultratrail desertico. Elemento naturale che ritorna anche in ‘Una Inmensa Stepa Verde’, dove la poesia fotografica contemporanea di Achille Mauri si sublima nel contesto outdoor. Le due ruote si sublimano invece in maniera molteplice nel doppio reportage ‘Ice & Fire’ di Eric Scaggiante/Niccolò Varanini e ‘No Temas, Somos Los Chilangos’ di Jeoffrey Guillemard: da una parte osserviamo l’affascinante dolore sportivo del ciclocross, dall’altra indaghiamo il valore sociale del Chilangos Lowbike Club México, community che usa la connessione tra arte e ciclismo per debellare la piaga della criminalità organizzata. Di community in community, da Città del Messico a Venice Beach, dove l’empowerment femminile (e non solo) si amplifica sulle tavole da skate di ‘There Is No “I” In Grl’, ritratte da Giulia Fassina. Conversiamo poi con Charlie Dark e Sanchia Legister, coppia di creativi londinesi che nella corsa e nello yoga hanno trovato gli strumenti per cambiare le vite proprie e altrui, e con Virgil Dey, b-boy e performer di fama internazionale con una visione antropologica e culturale della breakdance. L’editoriale di Julien Da Costa a base di football americano e fashion parigino ‘Easy To Pick Up, Hard To Put Down’ è l’ultimo tassello di questo nuovo capitolo di Athleta Magazine: l’unico luogo dove lo sport è arte e cultura.




















The Seventh Issue
Muscoli e pensieri, viaggi rapidi e interminabili, poesie sportive. Athleta è di nuovo qui, con un’inedita veste grafica, con la consueta volontà di penetrare l’immaginario culturale sportivo. La copertina firmata da Neil Gavin introduce Athleta Magazine Issue 07 e gli ‘Stomping Grounds’ newyorchesi, cattedrali urbane consumate da mani e trazioni. Le stesse mani che abbracciano i macigni baschi dell’Harri Jasotzea: tradizione che si fonde, ad un oceano di distanza, con quella dei tuffatori di Acapulco, i ‘Los Clavadistas’. Di storia in storia, di tradizione in tradizione. Le flebili leve dei corridori kenyoti di ‘Home of Champions’ si muovono veloci come le rovinate lamiere dei Demolition Derbies, disordinati santuari dove l’America rurale trova il proprio paradiso. Rurale paradiso è anche quello dell’Atlas Race, viaggio esteriore e interiore nel suggestivo deserto marocchino: un itinerario sensoriale ricreato parallelamente nei panorami urbani di ‘Riding the Floating City’ e ‘Ballin Somewhere’, grazie alla forza artistica di skateboard e pallacanestro. Infine un salto nel futuro, nella meraviglia ingegneristica di Rizoma, l’atelier dei motori, il luogo capace di unire high-tech ed eleganza. Godetevi il viaggio.











