Essere un fotografo outdoor vuol dire essere anche un atleta. Ce lo spiega questo giovane creativo delle montagne

La penna di Tiziano Terzani descriveva la montagna come un elemento generoso, capace di regalare ‘albe e tramonti irripetibili’, capace di suonare note naturali che negli immortali silenzi alpini divenivano segni d’imperturbabile, meravigliosa vita. Una vita che Jordan Manoukian ha deciso d’impreziosire attraverso le proprie produzioni visuali: viaggi sportivi ad alta quota, in cui si annullano le differenze tra atleta e fotografo.

“Dedico tutto il mio lavoro e tutto me stesso alla montagna. In ogni produzione provo a trasmettere questa mia passione e questa fortuna che sento di avere. In fondo si tratta sempre di scegliere la giusta persona con il giusto scenario. E le persone che hanno a che fare con la montagna, che siano essi runner, alpinisti o atleti di altro tipo, hanno questa innata capacità di trasmettere la loro passione per questo elemento. Mi danno così tanta energia… La parte migliore del mio lavoro è creare una connessione con loro, seguire le loro visioni e perseguire un obiettivo che sulle vette diventa comune”

Osservando il portfolio e i giganti innevati conquistati da questo artista-esploratore, si potrebbe pensare ad un esperto allevato dalle catene montuose francesi. Nulla di più sbagliato. Jordan, strano a dirsi, è nato e cresciuto nel brulicante centro marittimo di Marsiglia: il luogo più antitetico per un adepto della verticalità. L’epifania montuosa nella sua vita è arrivata casualmente, grazie ad uno dei primi step lavorativi.

“Marketing e fotografia hanno sempre fatto parte della mia vita, ho seguito e alimentato questi due interessi anche a livello accademico. Il turning point è arrivato quando ho iniziato a lavorare per il brand SCARPA, dove ho avuto la possibilità di scoprire il vastissimo universo di sport outdoor. Come ragazzo di Marsiglia il primo contatto con la montagna mi ha lasciato senza parole. A Chamonix, per esempio, ho percepito delle vibrazioni uniche, prodotte sia dal panorama, sia dalle persone che mi circondavano. Crescere al sud, affacciato sul Mediterraneo, è qualcosa di completamente differente: lo stile di vita è diametralmente opposto, in montagna tutto è tranquillo, tutto è rilassato, l’atmosfera è semplicemente differente. Ma senza dubbio c’è anche una parte di Marsiglia in ogni mia produzione”

E la produzione di Jordan ha avuto modo di toccare i principali brand-punti di riferimento per il mondo performance outdoor. Parliamo di The North Face, Columbia, Arcteryx e Salomon, ma anche di giganti a tutto tondo come Nike, Red Bull e GoPro. Una produzione che nell’ultimo periodo ha lasciato spazio anche ad un significativo progetto personale, il film ‘Out of Frame’, creato e presentato dalla Mountains Legacy Films, agenzia fondata dallo stesso Manoukian.

Questo atipico progetto audiovisuale pone l’attenzione sulla figura del fotografo outdoor, sulle capacità tecniche e sulle conoscenze naturali che deve maturare per poter stare a stretto contatto e seguire i migliori atleti-temerari sulle vette di tutto il globo: dal Sudamerica alla Lapponia, dall’Islanda allo Sri Lanka.

“Volevo mostrare il vero backstage, perché penso che in molti non si rendano conto di quante cose ci siano dietro le foto o i video cool che si vedono sui social. Ho lavorato a lungo con Mathis Dumas e ho ritenuto fosse il soggetto perfetto per questo tipo di progetto. È una guida alpinista e un atleta, insieme alla sua macchina fotografica gravita attorno alle montagne da sempre, il suo modo d’intendere la fotografia outdoor era perfetto per il concept che avevo in mente. Non mi riferisco solo al lato sportivo del lavoro che ci unisce, ma anche al lato creativo, alla capacità d’immaginare e comporre contenuti in condizioni estreme. È stato fantastico”

Credits: Jordan Manoukian
IG @jordan_manoukian
jordanmanoukian.fr
Testi di Gianmarco Pacione