fbpx

Il Nordic Ice Skating è una questione di vita

In Norvegia si può pattinare tra fiordi e laghi ghiacciati. Per Sollerman ci spiega perché farlo

Per comprendere il Nordic Ice Skating bisogna fare un passo oltre il semplice concetto di sport. Bisogna abbandonarsi ad una serie d’immagini, di sensazioni.

Bisogna pensare a corpi immersi nella natura, a lame che solcano un ghiaccio in costante, ineluttabile movimento, a occhi abbagliati da nordici raggi solari, cullati da ordinati boschi di latifoglie, a fiordi e laghi che diventano grandi autostrade dirette verso la propria coscienza.

Su questi immensi specchi d’acqua ghiacciata non si deve gareggiare, non è necessario. Sarebbe quasi deleterio farlo: una mancanza di rispetto nei confronti di una preziosa sinfonia visiva. Basta abbandonarsi, abbandonare preoccupazioni e passato, razionalità e scadenze, concedersi pienamente a riflessione e libertà.

In una vorticosa società contemporanea, tesa disperatamente verso la realizzazione del proprio io professionale, obnubilata dalla sovraesposizione social e dalla pericolosa necessità d’apparire, il Nordic Ice Skating rappresenta un momentaneo annullamento di tutti questi paradigmi. Chilometri di solidi corsi d’acqua spingono questi esploratori, questi uomini sempre più dentro loro stessi, dentro un mondo troppo a lungo dimenticato.

Via le maschere, via le sovrastrutture, via la superficialità. A spiegarcelo è Per Sollerman, Nordic Ice skater che, dopo aver vissuto una vita pienamente consumistica, ha deciso d’invertire la rotta, lasciando il lavoro e cominciando a pattinare insieme ad una macchina fotografica.

L’abbiamo contattato, raccogliendo dei suggestivi scatti e una genuina testimonianza.

Che significato per te il Nordic Ice Skating e che esperienze si possono vivere attraverso questo sport?

“Una delle cose migliori che mi siano capitate da quando mi sono imbattuto nel Nordic Ice Skating è stata la fortuna di conoscere persone meravigliose. Giovani e anziani, quello che ci unisce è la fascinazione per il ghiaccio, la voglia di provare esperienze nella natura e la necessità di portare a compimento viaggi stupendi: preferibilmente lunghi, con un pernotto esterno nei pressi di un lago e con un falò acceso. Il Nordic Ice Skating per me significa essere presente, presente a e con me stesso, significa una sensazione di qui e ora. Perché là fuori devi sempre stare concentrato sul ghiaccio, è una sorta di lunga meditazione che ti permette di silenziare qualsiasi altro pensiero. L’energia e la calma arrivano quietamente”

Che tipo di rapporto s’instaura tra la natura e il Nordic Ice skater? Che ruolo riveste la fotografia all’interno di questo rapporto?

“Quando ero giovane ero uno skateboarder e spesso osservavo questi anziani con gli zaini sulle spalle, lunghi bastoni in mano e i pattini ai piedi. Mi sembravano ridicoli, pensavo che quella pratica fosse un qualcosa a cui solo i vecchi potessero appassionarsi; pensavo che io non l’avrei mai provata… Quando invece mi sono approcciato al Nordic Ice Skating, circa dieci anni fa, tutto è sembrato mettersi al proprio posto. Ho provato un’ebrezza unica. L’esperienza di fondermi con gli elementi, un qualcosa di paragonabile probabilmente solo alle discese in kayak e alla pace che si prova camminando nei boschi. È stata in assoluto la cosa migliore che abbia mai fatto e ho subito rimpianto il fatto di non essermi avvicinato prima a questa disciplina. Ecco perché sul ghiaccio porto sempre con me una macchina fotografica, un drone o una GoPro… Voglio che gli altri scoprano tutta questa bellezza prima di quanto abbia fatto io”

Quali sono i pensieri che attraversano un Nordic Ice skater durante le sue escursioni?

“Che si pattini lentamente o molto velocemente, sul ghiaccio bisogna restare sempre concentrati. Usiamo la vista e l’udito per leggerne più segnali possibili. Prima di stabilire il nostro tragitto, osserviamo delle foto satellitari e studiamo le previsioni del tempo per creare un’immagine, un’idea di quali possano essere le effettive condizioni del ghiaccio. Perché la bellezza del ghiaccio sta anche nel fatto che sia in continuo cambiamento: non è mai uguale per due giorni di seguito. Il ghiaccio è dinamico, in costante sviluppo ed evoluzione. Un incredibile ghiaccio blu scuro può diventare qualcosa di completamente diverso solo poche giornate dopo. Ciò significa che senza sosta devi trattare quest’elemento come, letteralmente, qualcosa che mai hai incontrato prima.”

Vorresti dare qualche consiglio a chi vuole affacciarsi a questa pratica?

“Certo. Abbiate rispetto per il ghiaccio naturale. I vostri occhi là sopra devono essere le vostre lanterne. Ascoltate attentamente anche i rumori, rivelano a che punto sia il processo di formazione del ghiaccio. Sono pratiche che richiedono un lungo tempo di studio per essere apprese a fondo. Pattinate e imparate dai più esperti. Fate domande, siate curiosi. Avvicinatevi a organizzazioni locali di riferimento, seguite appositi corsi. Ma soprattutto, pattinate molto e provate quanto più ghiaccio potete”

Le parole di Per hanno preso forma anche in un bellissimo cortometraggio diretto da Paulius Neverbickas.

Buona visione.

PH & PHOTOGRAPHER Per Sollerman

IG @sollerman & @nordicskate
WEB www.persollerman.com

 

VIDEO Paulius Neverbickas

IG @paulius.neverbickas
WEB www.neverbickas.com

Dec 23, 2020

Related Posts

Marmöl Faces

Marmöl Faces

Marmöl Gravel philosophy is encapsulated in the testimonies of its protagonists

Subscribe To Our Newsletter

You have Successfully Subscribed!

Share This