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I limiti sono una percezione: Project Iceman

Viaggio fotografico nel triathlon più nordico del mondo.
9 settembre 2019

Immaginate onde polari che s’infrangono sul vostro corpo, un instancabile vento glaciale che sferza il viso, la neve che abbraccia soffice i piedi ad ogni passo. Immaginate di respirare affannosamente nel cuore dell’Artico e di provare un’esperienza sportiva prima e unica nel suo genere. Questo è il gelido sogno di un ventinovenne danese, un’impresa umana calata in uno scenario naturale surreale, utopico. Questo è Project Iceman.

“Invece di guardare nella stessa direzione di chiunque altro, ho voluto fare qualcosa che sfidasse e superasse i confini dello sport”, sta proprio in queste parole di Anders Hofman Laursen l’idea del triathlon più nordico della storia. Siamo in Norvegia, a Svalbard, città a un migliaio di chilometri dal Polo Nord. È qui che il triatleta ha deciso di testare il suo corpo lo scorso maggio, riuscendo a percorrere 1.9 chilometri a nuoto, 90 in bici e 21.1 di corsa. Una fatica impensabile che nelle idee del danese funge solo da trampolino di lancio verso il 2020, quando raddoppierà le distanze percorse.

Acqua, ghiaccio, neve, fatica. Un ragazzo semplice (come si definisce) che tende allo straordinario, superando bracciata dopo bracciata, pedalata dopo pedalata, passo dopo passo, qualsiasi tipo di limite precedentemente imposto.

Se volete sostenere il progetto: www.projecticeman.com

Credits

www.projecticeman.com
IG: @andershofman

Photography is: Jan Bue Laumark & Nicklas Kold Nagel
Video is: Sam Newton

Partnership: Vincero
Athlete is: Anders Hofman Laursen

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