Giocare a Torball

Viaggio fotografico nello sport per non vedenti più diffuso in Italia
Non tutti gli sport per disabili entrano a far parte del programma paralimpico, tra questi c’è il Torball, lo sport per non vedenti più diffuso in Italia. Il gioco prevede che due team, composti ciascuno da 3 giocatori (più riserve), si fronteggino su un campo di gioco lungo 16 metri e largo 7 diviso a metà da tre cordicelle tese dotate di campanellini all’altezza di 40cm dal suolo.


Il Torball prevede l’impiego di un pallone sferico di 500 grammi, al suo interno sono presenti delle semisfere metalliche in modo che i suoni – e quindi la traiettoria del pallone – siano percepiti ed intuiti dai giocatori. I giocatori (che possono essere non vedenti assoluti o ipovedenti) sono dotati di una benda che impedisce completamente la vista ed hanno come punto di riferimento un tappetino che consente l’orientamento.
Lo scopo è lanciare con le mani la palla verso la porta avversaria, facendola passare sotto le cordicelle che dividono il campo, e provare a segnare.
Se il pallone tocca le cordicelle si compie un fallo, con conseguente uscita di chi ha effettuato il tiro per la durata dell’azione successiva. Ogni tre falli si assegna un rigore agli avversari.


La partita dura 10 minuti effettivi di gioco ed è divisa in due tempi, le punizioni si eseguono a tempo fermo. È vincitrice la squadra che totalizza il maggior numero di reti. Nonostante il cugino Goalball sia sport paralimpico, in Italia il Torball è molto più diffuso, tanto da vantare 3 campionati: serie A, serie B e serie C.
Questo si deve maggiormente al fatto che il Goalball richiede infrastrutture grandi per montare il campo, mentre il Torball si gioca solitamente nelle palestre delle scuole italiane e non necessita di grandi investimenti economici.



La polisportiva dell’UNIONE ITALIANA CIECHI di Torino cerca da anni di vincere lo scudetto: obiettivo a cui si è avvicinata particolarmente nel 2015, quando si è piazzata al secondo posto nazionale. Mentre tutti gli altri sport sono stati adattati alle persone con disabilità e, quindi, richiedono sempre l’assistenza di una guida o accompagnatore (vedi podismo, ciclismo, calcio, ecc…), il Torball è l’unico sport creato appositamente per i non vedenti e permette loro una completa autonomia durante tutte le fasi di gioco.



Lo sport per tanti ragazzi disabili risulta essere una fonte di salvezza, una seconda vita in grado di regalare emozioni forti, adrenalina e legami umani. E il Torball non fa eccezione a questo assunto.
Essendoci, per fortuna, sempre meno ciechi in Italia grazie al progresso nel campo della medicina, il Torball è uno sport che sta via via diventando sempre meno giocato e, forse, destinato a scomparire.

Credits
Foto & Testo di Alessandro De Bellis / REFEstudio
IG @alessandro_debellis
IG @refe_studio
Squadra soggetto del lavoro POLISPORTIVA U.I.C.I Torino
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