Game On, il basket che unisce

Riscoprire il lato sociale del basket durante l’anno pandemico londinese
Juan Trujillo Andrades ci porta alla scoperta del sottobosco cestistico londinese, universo pesantemente vessato dall’ultimo periodo pandemico. Lo fa descrivendoci un torneo organizzato la scorsa estate, in uno degli ultimi momenti in cui era ancora consentito alzare una palla a due e competere sull’asfalto.
Buona visione.

È un lunedì fine agosto, sono gli ultimi giorni dell’estate inglese. È ancora una giornata calda, anche se leggermente nuvolosa. Mi ritrovo a dirigermi verso un campo da basket nel sud-est di Londra, dove mi è stato detto che si terrà un torneo di strada.
Nel primo anno di Covid, tutti gli eventi sportivi e gli incontri pubblici sono stati cancellati e molti giovani atleti hanno dovuto abbandonare completamente il loro sport per mesi. In questo periodo non è mancato solo il campo, è mancato soprattutto il lato sociale e sempre essenziale del gioco.
Così, con i campionati ufficiali ancora in attesa, il cestista locale Nhyira Asihene, noto come Heish, ha deciso di organizzare un torneo improvvisato per riunire alcuni dei giovani giocatori londinesi.
Asihene ha pensato che un torneo di strada sarebbe stato il modo perfetto per riunire i giocatori e permettere loro di tornare a condividere la propria passione; “Molte persone non vedevano l’ora di tornare in campo ed erano felici di tornare a palleggiare”, dice Nhyira.
“Volevo creare un’atmosfera di pace, amore e positività tra i giovani della nostra comunità. Siamo consapevoli di ciò che sta accadendo con tutte le proteste in atto e questo viene a mostrare come possiamo andare tutti d’accordo ed essere uniti come una cosa sola”.


All’ora di convocazione, i giovani giocatori arrivano al playground di Curlew Close. L’affluenza è inaspettatamente alta e i giocatori vengono divisi in squadre da quattro con partite giocate a metà campo.
Solo pochi giorni prima, il torneo era stato condiviso sui social, Whatsapp e TikTok. La notizia si è subito diffusa a macchia d’olio. Molti dei presenti fanno parte di squadre che giocano nel campionato ufficiale di Londra, altri sono semplici streetballer.


Le partite sono brevi e molto combattute, a vincere è chi arriva prima a 15 punti. Le partite s’interrompono bruscamente solo quando uno dei giocatori si infortuna a un ginocchio. Arriva un’ambulanza e il ragazzo lascia il campo tra gli applausi di compagni e avversari.
Con lo scorrere del tempo e del torneo, la qualità e l’intensità delle partite aumentano. La finale si gioca nel tardo pomeriggio, con tutti i partecipanti ancora assiepati a bordocampo, intenti a guardare e tifare.


Un evento come questo non riguarda solo la competizione sportiva, è fondamentale per una comunità di atleti che trae scopo e ispirazione dal proprio sport.


La breve tregua della fine dell’estate sfocerà poi in un secondo lockdown inglese a novembre, ponendo nuovamente fine ai campionati ufficiali. Un terzo blocco nazionale ora minaccia di frenare ulteriormente gli eventi sportivi.
Sicuramente, i giocatori di Curlew Close non vedranno l’ora che arrivi il momento in cui potranno tornare tutti in campo.

5 marzo, 2021
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