Flo-Jo. La donna più veloce di sempre

10”49, 21”34. Ombre, luci, colori: l’eterna regalità di Florence Griffith-Joyner
Si spense nella notte, Florence Griffith Joyner. Si spense a soli 38 anni, vittima di una silenziosa crisi epilettica.
Quel 21 settembre 1998 strappò al mondo la più grande velocista di tutti i tempi: lo fece a dieci anni di distanza da Indianapolis e Seul, dal 10’’49 e dal 21’’34: dal raggiungimento dell’eccellenza femminile della velocità.

“Credo nell’impossibile, perché nessun altro lo fa”
La chiamavano ‘Flo-Jo’, in pista amava esaltare gli occhi e la fantasia, unire il fashion al pop, il ghetto alle passerelle. Era estrosa per indole, per nascita.
Da bambina creava vestiti per le proprie Barbie, per farlo cuciva insieme panni, tovaglie e lembi delle proprie magliette. Il padre le faceva inseguire lepri nel deserto del Mojave, la madre la osservava uscire di casa con calze di colori e altezze diverse, con piccoli serpenti vivi appesi al collo e un instabile monociclo sotto i piedi.
Era fatta così ‘Flo-Jo’, era una ragazza particolare, a metà tra la spensierata protagonista di una commedia teen e la visionaria stylist di una major del mondo dell’abbigliamento.
“Mi piace non essere convenzionale. Il convenzionale non è per me. Mi piacciono le cose che sono unicamente ‘Flo’. Amo essere diversa”
Corse sempre. Corse soprattutto per allontanarsi dalla povertà, per uscire da una situazione familiare disastrosa: gorgo oscuro di litigi, separazioni e flebili finanze Incubo che l’adolescente Florence provava a dissimulare con l’atteggiamento scanzonato e ribelle, con l’abbigliamento estremo e naïf.
Corse sempre, ma il successo giunse tardi. Corse anche quando tutto sembrò finire: era il 1985, solo un anno prima aveva conquistato un argento olimpico, eppure i pochi dollari in tasca la obbligarono a lavorare come una cittadina qualsiasi.
Lei, futura regina senza tempo dei 100 e 200 metri, futura freccia accecante della storia dell’atletica, si ritrovò a timbrare il cartellino in banca di giorno, a sistemare unghie e capelli di amiche e conoscenti la sera.
“Quando qualcuno mi dice che non posso fare qualcosa, semplicemente non gli dò più ascolto”
Tre anni più tardi, l’estetista per caso Florence Griffith Joyner coronava il sogno di una vita, vincendo 3 ori Olimpici in una singola manifestazione. A Seul, ‘Flo’ sprigionò tutta la potenza fisica e creativa, mettendo in mostra un corpo perfetto, un ritmo paradisiaco, un’insaziabile fame di mito.
Fece suoi i 100, i 200 e la 4×100. Proprio nei 200 stabilì il secondo record mondiale stagionale, bissando quanto aveva fatto il luglio precedente ad Indianapolis sui 100 metri.
10’’49 prima, 21’’34 poi. Tempi supersonici, tempi ancora oggi impossibili da eguagliare. Marziana tra i terrestri, venne immediatamente accusata di ricorrere a sostanze dopanti: maldicenze fondate, a cui non fecero seguito riscontri scientifici.
Smise di correre subito dopo aver raggiunto l’olimpo sportivo, vessata dai tanti dubbi popolari e dall’insistente vociare di orde di detrattori influenzati dall’affaire Ben Johnson. Preferì concentrarsi sull’altra grande passione della propria vita, la moda, lasciando a stampa sportiva e addetti ai lavori nient’altro che domande prive di risposte.
Rapida, rapidissima nel vincere, così come nell’abbandonare il mondo in una banale notte di settembre. La donna più veloce del mondo morì solo dieci anni dopo, attorniata dal silenzio assordante di una camera da letto.
Lo stesso silenzio che l’aveva accompagnata tra un passo spinto e l’altro, tra un metro assaporato e un traguardo tagliato, tra il riflesso di una medaglia d’oro e l’ombra di un tabù indicibile.

Redazione
Sources & Credits
Photos sources: https://beyondclassicallybeautiful.com/2016/12/throwback-beauty-flo-jo-simply-best/
https://beyondclassicallybeautiful.com/2016/12/throwback-beauty-flo-jo-simply-best/
https://www.reddit.com/r/OldSchoolCool/comments/bcvnkg/florence_griffith_joyner_aka_flo_jo_winning_gold/Video sources:
https://www.youtube.com/watch?v=y4Xs_OmfL2Y
11 dicembre 2020
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