Dina Asher-Smith, un sorriso per tornare grandi

I segreti della campionessa mondiale dei 200 metri, ambasciatrice dell’iniziativa Nike ‘Play Inside, Play for the World’
Dina Asher-Smith è una dinamo formidabile, da anni sta scrivendo nuove pagine dell’atletica britannica e internazionale. Negli ultimi Mondiali di Doha ha dominato i 200 metri, stabilendo un nuovo record di specialità per la Gran Bretagna con uno strepitoso 21.88.
Duttile e strapotente, l’Asher-Smith in Qatar ha anche conquistato un argento sui 100 metri, chiudendo a 10.83 e monopolizzando anche in questo caso il primato d’oltremanica.
La classe ’95 di origini giamaicane sembrava pronta alle luci della ribalta dell’Olimpiade giapponese, una tavola apparecchiata per la definitiva consacrazione. Palcoscenico a cinque cerchi che, per il momento, la grande sprinter ha visto slittare a data da destinarsi.
Seguendo il mantra ‘Play Inside, Play for the World’, l’atleta Nike ha deciso di esternare i propri pensieri riguardo la situazione attuale: una quotidianità distopica, incentrata comunque sull’allenamento, tra assenze che si fanno sempre più pesanti e necessaria positività.
“Sinceramente di questo periodo mi ha sorpreso quanto mi manchino le piste d’atletica. È così strano da dire… Mi manca l’odore delle corsie, la sensazione di poter mettere i chiodi e di poter correre. Mi manca la bellezza della corsa e delle gare”

Alla Asher-Smith è stato anche chiesto di sfogliare il libro delle proprie memorie sportive, chiedendo di enumerare i migliori traguardi raggiunti: domanda quasi paradossale per una ragazza appena 25enne.
“In realtà non penso a ciò che ho fatto. Penso sempre a ciò che voglio, a come posso essere un’atleta migliore nel prossimo futuro. Questo periodo mi ha reso ancora più affamata, più competitiva…”
Un periodo che ha permesso alla velocista di concentrarsi su minimi particolari, impercettibili ingranaggi da oliare in questa quarantena forzata: chiavi di volta per tendere sempre più alla perfezione del proprio corpo e del proprio gesto atletico.
“In questi giorni sto analizzando le mie debolezze, mi concentro sulle piccole cose, su piccoli dettagli che possono fare la differenza: un esempio è la preparazione muscolare specifica, minuscole zone muscolari su cui di solito non posso lavorare a fondo ma che, in realtà, possono permettermi di fare un ulteriore salto di qualità”

La nativa di Orpington, piccolo centro della Londra meridionale, ha anche spiegato il suo segreto per allontanare la negatività e mantenere un ritmo costante di sforzi atletici. Un consiglio dal valore universale, anche per i tanti che, in questa difficile clausura, stanno cercando di mantenere in condizione i propri corpi.
“Per restare motivati è importante rendere gli esercizi un allenamento familiare. Chiunque ti sia vicino può essere un aiuto, che siano partner, figli, fratelli e sorelle. Bisogna rispettare sé stessi, fare delle pause e cercare soddisfazione nell’attività. Senza la felicità non si può avere motivazione, quindi continuate a sorridere e ad allenarvi!”
‘Play Inside Play for the World’
Redazione
Sources & Credits
28 aprile 2020
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