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Dalla strada all’NFL … e ritorno

La triste parabola di Sheehy-Guiseppi : il senzatetto che piange dopo aver incantato il mondo del football americano

Gli ultimi mesi di vita di Damon Sheehy-Guiseppi sarebbero difficili da comprendere tanto per uno sceneggiatore Disney, quanto per un sadico drammaturgo. Andata e ritorno: un viaggio senza pause dall’asfalto all’erba sintetica di ultima generazione, dalla strada alla National Football League e poi… Di nuovo l’asfalto, di nuovo la strada.

Solo lo scorso aprile Sheehy-Guiseppi era un ventiquattrenne disoccupato e senza fissa dimora, arrivato a Miami dall’Arizona con due borsoni colmi di folli speranze e con il biglietto del bus pagato dalla caritatevole madre. Da qualche tempo l’ex wide receiver e kick returner di PC (Community College di Phoenix) stava brancolando nel buio, concentrandosi ossessivamente sugli allenamenti individuali, senza aver ben chiaro però cosa fare della sua vita. Un impegno costante, maniacale, mai premiato negli anni precedenti dalla chiamata di college di Division I e giunto ormai a un disperato punto di non ritorno. L’illuminazione arriva istantanea da un amico intimo, che gli suggerisce di provare il tutto per tutto spendendo 200 dollari di pullman per arrivare in Florida, dove i Cleveland Browns hanno organizzato un tryout privato.

Sheehy-Guiseppi arriva così a Miami consapevole di poter essere rimbalzato già sulla soglia d’ingresso. Non va così. Il wide receiver supera lo scoglio della security fingendosi amico del vicepresidente dei Browns e riesce misteriosamente a convincere lo staff tecnico a testare le sue qualità: una sequenza di scene surreali che, pochi istanti dopo tocca l’apice del Meraviglioso. Il senzatetto arrivato in bus corre le 40 yard in 4.38: un tempo irragionevole, assurdo anche solo da ipotizzare. Basti pensare che D.K. Metcalf, migliore della NFL Draft Combine, ha corso la stessa distanza in 4.33. La chiamata degli alti vertici dirigenziali arriva poco più di mezzora dopo, insieme ad una proposta di contratto per la preseason. La vita di Sheehy-Guiseppi comincia in un attimo a ruotare vertiginosamente: i 200 dollari spesi dalla madre erano difatti gli ultimi soldi rimasti a sua disposizione. Inizia così a dormire in spiaggia, a ricaricare il telefonino nelle lavanderie a gettoni, ad allenarsi in una palestra aperta 24 ore (a debito) e a mangiare ciò che gli capita presentandosi come potenziale futuro giocatore NFL. 

Nottate all’addiaccio e allenamenti senza pausa. I Browns accolgono il nomade senza immaginare cosa stia passando pur di giocarsi quella chance. Lo staff di Cleveland lo prova con ottimi risultati come kick returner e il senzatetto riesce a superare i primi tagli della preseason. Scorrono le settimane, Sheehy-Guiseppi si assuefà sempre più ad un mondo che ha sempre e solo sognato: training facilities di livello assoluto, materiale griffato Browns, al suo fianco compagni visti in televisione fino a qualche mese prima.

L’esplosione definitiva arriva il 9 agosto, con l’esordio ufficiale nella partita contro i Washington Redskins. Un’anonima partita che Sheehy-Guiseppi approccia con le gambe tremanti. Entra in campo con il numero 15, suscitando la sorpresa dei pochi tifosi presenti. Riceve il punt ad 86 yard dalla end zone, il primo controllo è apparentemente incerto, figlio della carica nervosa. Il ragazzo dell’Arizona ci mette qualche istante a fissare il pallone sotto il bicipite, poi inizia una corsa selvaggia e inarrestabile. 10, 20, 50 yard, il corpo di Sheehy-Guiseppi sembra intoccabile, sospinto dalla brezza della mitologia sportiva. 60, 70, 80 yard, l’intera panchina dei Browns corre già verso la end zone per abbracciare l’ex homeless che alza verso il cielo il pallone.

Una brillante carriera NFL: sponsor, contratti stellari, copertine dei giornali, il Super Bowl da protagonista… Titoli di coda. Il film è pronto, basta solo scrivere le ultime righe. O forse no. Lo scorso sabato, nemmeno un mese dopo l’exploit con i Redskins, arriva una rapida e triste nota dei Cleveland Browns: nell’ultimo taglio prestagionale figura proprio il nome di Damon. Un taglio che ha fatto commuovere l’intera America, dai fan ad Odell Beckham Jr., mostro sacro che in queste settimane aveva stretto una profonda amicizia con il giovane compagno.

Andata e ritorno, percorso inverso: i borsoni ricolmati, l’asfalto, la strada, il viaggio in pullman verso l’Arizona materno, gli allenamenti individuali in attesa di un’altra opportunità da perseguire strenuamente. Un copione da sogno stracciato dopo la più cinica e brusca delle interruzioni: a volte anche gli sceneggiatori Disney possono sbagliare.

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