Confórmi: le forme non appartengono a nessuno

Intervista a Davide Trabucco, l’artista che trasforma il preesistente in novità
Le forme non appartengono a nessuno. A rivelarcelo è la filosofia artistica di Davide Trabucco, una filosofia tradotta in accostamenti visuali, in collage di statue e istantanee, di quadri e oggetti distanti nel tempo e nel significato, non nella continuità estetica.
Confórmi è l’archivio visivo che contiene tutto questo, un progetto contaminato da arte, design, architettura e, parzialmente, anche dallo sport. Un catalogo in costante aggiornamento, fondato sulla necessità di partire dall’esistente per produrre novità, per destare un inatteso impatto sensoriale. Nelle opere di Trabucco le certezze si appaiano, si mescolano, si fondono, diventando incertezza, sprigionando una profonda forza estetica ed enigmatica.
Abbiamo approfondito questo mondo alternativo, dove ogni cosa vede mutare il proprio significato originale, concentrandoci, in particolare, sulle tante icone e gesta sportive presenti all’interno di esso.

Hendrick Goltzius, Icarus, from The Four Disgracers, 1588 VS Wainer Vaccari, Calciatori Panini, Logo, 1969
Come e perché nasce l’archivio visivo ‘Confórmi’? Quali sono idea e visione alla base di questo progetto?
Confórmi nasce dalla necessità di ordinare il mio patrimonio di riferimenti visivi. La volontà era quella di condividere questo sistema di riferimenti sul web, rendendo quindi tutti in qualche modo partecipi della mia visione del mondo.

Gian Lorenzo Bernini, Apollo and Daphne, Galleria Borghese, Roma, Italy, 1623-1625 VS Mano de Dios, Estadio Azteca, Mexico City, 22 June 1986
Le immagini che compongono questo archivio sono “rubate” dal web, e per “chiudere il cerchio” è stato quindi normale pensare ad un modo per riconsegnarle al web.
Instagram è quindi risultato essere il luogo ideale per condividere queste immagini, perché più di altri è il social che lavora in modo efficace con le immagini. In fondo i testi su Instagram contano molto poco.

Roberto Baggio penality miss, Brazil – Italy, Pasadena, 1994 FIFA World Cup VS Jean-François Millet, L’Angélus, 1857-1859
Che significati si celano dietro a questo nome e alla frase “le forme non appartengono a nessuno”?
Scegliere un nome era fondamentale per la riconoscibilità del progetto sui social. Quindi ho cercato una parola che sintetizzasse uno degli aspetti principali, ovvero la similitudine che lega le immagini tra di loro.
“Le forme non appartengono a nessuno” è una sorta di manifesto programmatico: le forme pre-esistono alle cose che creiamo, in qualche modo sono da sempre presenti nel mondo che ci circonda e noi non facciamo altro che riutilizzarle e dare loro nuovi significati.

Sputnik 1, first artificial Earth satellite, 1957 VS 1972 Olympic Men’s Basketball Final, Soviet Union defeats USA, first ever loss for USA in Olympic play
Come s’innesta l’atto sportivo nella tua ricerca e nella tua produzione artistica?
L’atto sportivo, nel caso di Confórmi ad esempio, è legato soprattutto al corpo e alla posizione che viene ad occupare nello spazio: un corpo sotto sforzo esalta una certa parte di muscoli, e quindi sviluppa a suo modo forme differenti.

1988 Olympic Men’s Basketball Semifinal, Soviet Union defeats USA VS Sandro Botticelli, Primavera, 1482
Senna, MJ, Maradona… Che tipo di forza artistico-visiva sprigionano queste icone e come riesci a fonderla con l’arte classica, la moda e la fotografia d’autore?
I campioni sportivi sono da sempre presenti nell’immaginario collettivo e utilizzare delle loro immagini carica già di numerosi significati il lavoro che si viene a creare.

René Magritte, Le Principe du plaisir, 1937 VS Neil Leifer, Michael Jordan, 1991

Ayrton Senna © Norio Koike VS Martin Margiela, Spring Summer 2001 collection (#25)

Diego Armando Maradona, Argentina vs Cameroon | 1990 FIFA World Cup | San Siro Stadium, Milan, Italy, 8 June 1990 VS Giovanni Anselmo, Entrare nell’opera, 1971

Diego Armando Maradona, Argentina vs Bulgaria | 1986 Fifa World Cup, Estadio Olimpico Universitario, Mexico City, Mexico, 10 june 1986 VS Agesander, Athenodoros and Polydorus, Laocoön and His Sons, 1st century AD
Cosa rappresenta nella tua vita personale prima, artistica poi, lo sport?
Lo sport per me è soprattutto l’Inter. E’ l’unica cosa che seguo con una certa continuità. Mi piacciono soprattutto gli sport individuali, e seguo spesso nuoto e tennis.
Lo sport insegna soprattutto la metodicità e la regolarità, che diventano utili anche in un percorso artistico, in cui spesso si crede contino solo l’estro e la creatività.
E’ invece necessario spesso stare sulle cose tanto tempo prima di poterne vedere i frutti, come nello sport.

Michael Jordan, Slam Dunk Contest, NBA All-Star Weekend, 6 February 1988 VS Piero di Cosimo, Perseus Freeing Andromeda, 1510-1513
Cosa pensi dell’intreccio sempre più evidente tra arte contemporanea/design e sfera sportiva?
Il legame tra sport e arte è un legame indissolubile e ha radici lontane. Basti pensare alle innumerevoli rappresentazioni di sportivi che sono arrivate a noi attraverso la statuaria classica, o alle molte architetture greche e romane che ci sono pervenute e che sono legate al mondo dello sport (le arene o gli stadi).

Polychrome terracotta depicting acrobat, IV century BC VS René Higuita, “Scorpion kick”, England-Colombia, Wembley Stadium | London, UK, 6 September 1995
Nelle tue produzioni future, anche esterne al progetto ‘Confórmi’, l’ispirazione sportiva si ritaglierà ulteriori spazi?
Lo sport fa parte del mio immaginario quindi, come tutte le cose che mi interessano, rientra in modo più o meno evidente nelle cose che faccio. È sempre molto utile guardare ambiti che sembrano avere poco a che fare con il tuo, perché ti permettono di guardare al tuo mondo da una prospettiva differente e cogliere nuove opportunità espressive.
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