La fotografia aerea di Brad Walls

Ginnaste, nuotatrici, ballerine. Dall’alto lo sport diventa una forma di design
Lo sport nelle opere di Brad Walls è una questione di prospettiva, di eleganza, di geometria. Ogni composizione di questo pluripremiato fotografo aereo è in equilibrio tra surrealismo e perfezione, tra design e armonia.
Davanti alla lente di questo artista australiano l’elemento sportivo diventa fondamentale quanto spazi simmetrici e linee guida; la grazia di ballerine, ginnaste e nuotatrici impreziosisce luoghi dall’identità non definita, contesti prevalentemente acquatici capaci di attrarre l’occhio e la mente.
Abbiamo intervistato questo poeta dell’altezza. Buona lettura.

Come nasce il tuo percorso artistico e come si è evoluto nel tempo?
La mia passione per l’arte è nata grazie alla mia curiosità e alla natura critica del mio pensiero. Da sempre mi sento connesso al concetto di ‘What if’ e nell’ultimo periodo ho deciso di prendere la macchina fotografica in mano senza pormi limiti.
Che ruolo ha giocato e gioca lo sport nella tua produzione artistica?
Credo che lo sport tenda ad essere ritratto in maniera molto documentaristica, dinamica che calza a pennello con il proposito alla base della fotografia sportiva. Però, quando fai un passo indietro, ti puoi rendere conto che ci sono così tanti elementi e personaggi sportivi che puoi ritrarre in maniera artistica… Per esempio la mia immagine “Ball Up” ritrae un tennista pronto a servire: l’uso delle linee diagonali conduce lo spettatore più a fondo all’interno del soggetto.
Come scegli i soggetti da ritrarre e in base a cosa stabilisci la distanza aerea?
Ovviamente la cosa più facile è ritrarre gli sport legati all’artisticità: ginnastica, nuoto sincronizzato… Se gli sport non sono così artistici, il secondo passo sta nell’analizzare i movimenti degli atleti e i contesti. Se posso applicare i principi del design ai movimenti e ai contesti in modo armonioso, allora indagherò quel determinato sport.

Come mai i tuoi lavori sono così legati alla grazia femminile del nuoto sincronizzato e della ginnastica artistica?
Come detto in precedenza, gli sport artistici sono la risposta più ovvia alla mia ricerca visuale. Spesso collego i miei lavori al concetto di femminilità: il corpo femminile funziona perfettamente per la mia idea di estetica, delicato, con linee leggere, l’opposto del corpo maschile, più squadrato e pesante.
Quali sono i fattori cromatici e visuali che devono essere presenti nelle tue composizioni?
Il mio lavoro si concentra molto sulla composizione in generale, guarda allo spazio negativo, alle linee guida e alla simmetria: tutti elementi che si mescolano all’interno delle mie opere. Anche la teoria dei colori svolge un ruolo importante, garantendo un’armonia visiva cromatica.

Cosa risponderesti a coloro che ritengono la fotografia aerea come limitante a livello visivo?
Che è una teoria falsa. La fotografia aerea più o meno vicina al soggetto è relativamente nuova, tutti stanno sperimentando cosa funzioni meglio. Busby Berkely e Massimo Vitali usavano delle scale per creare lo stesso effetto, io invece uso un drone. Ogni artista fonda il proprio lavoro su quello di qualcuno che l’ha preceduto, per me lo sviluppo tecnologico ha prodotto una nuova generazione di artisti.

Quali sono i piani futuri? Esplorerai altri sport con il tuo drone?
La mia collezione sportiva continuerà ad ingrandirsi, ma non mi metto fretta. Mi piacerebbe rivisitare il nuoto, ma nulla è già stabilito, sono solo delle idee messe su carta. È importante avere delle pause serie tra i vari lavori. Ad un certo punto le mie opere sportive si fonderanno con l’arte contemporanea, un modo che voglio esplorare. Sì, ho pensato ad una pubblicazione futura a tema sportivo, ma è ancora distante nella mia mente. Ora sono focalizzato sulla ‘Pools collection’ che prenderà forma nel 2022.

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