Athleta’s Shelf – The Finishers: The Barkley Marathons

Dall’Oregon al Tennessee. Dalla neve del Colorado al sole della California. Gli scatti di Alexis Berg e la penna di Aurélien Delfosse hanno girato per tutti gli Stati Uniti per conoscere e raccontare le incredibili storie degli eroi in grado di portare a termine The Barkley Marathon, una delle gare più iconiche al mondo.

The Cumberland Mountains of Tennessee. Un cancello giallo in mezzo alla foresta, non lontano dal luogo dove venne imprigionato James Earl Ray, l’assassino di Martin Luther King. Ci troviamo senza ombra di dubbio in uno dei luoghi simbolo della cultura americana. Una cornice tetra, spettrale, perfettamente abbinata all’alone di mistero che avvolge i criteri di selezione per una corsa dal respiro leggendario.
Quaranta runners con una determinazione fuori dal comune sfidano ogni anno i propri limiti fisici e mentali al fine di entrare nell’Olimpo sportivo riservato a coloro che terminano la gara nei tempi prestabiliti. Per un totale di circa 160 km, ed un dislivello complessivo pari a due salite del Monte Everest, la corsa prevede 5 giri completi dell’ostile tracciato del Barkley Loop entro 60 ore. Un’impresa titanica, che trova conferma nelle parole della liberatoria che ogni partecipante firma prima di iniziare la corsa: “Se sono così stupido da provare la Barkley, merito di essere l’unico responsabile per qualsiasi conseguenza: finanziaria, fisica, mentale o di ogni altro tipo”.




Nell’universo sportivo contemporaneo, dominato dagli sponsor e dalla fama, la Barkley è quindi una stella che brilla solo di passione e cultura. Nessuno sponsor, nessun media, solo una piccola tassa di $ 1.60 per partecipare. I Virgins, coloro che prendono parte a questo massacrante evento per la prima volta, sono inoltre tenuti a donare una targa del loro Stato d’origine. Per i Veterans invece, la donazione prevede regali di ogni tipo: una cassa di Dr. Pepper, delle sigarette o dei capi d’abbigliamento.
Il destinatario dei regali è Lazarus Lake, l’uomo che dietro la sua folta barba cela tutti i segreti della Barkley sin dalla sua nascita. Inoltre, essendone il padre fondatore, sceglie personalmente i partecipanti della competizione, analizzando le motivazioni di ogni atleta. Dopo un attento esame di tutte le candidature ed una convocazione ufficiale contenente le condoglianze di Laz stesso, viene fissato il giorno della gara, ma non l’orario. Sarà proprio Laz a dare improvvisamente il via alle 60 ore di corsa suonando una conchiglia ed accendendosi una sigaretta.





Dal 1995 solo 15 partecipanti sono riusciti a portare a termine questa impresa che alterna fatica e misticismo. Lontano dai riflettori e dalla fama, in un contesto forse troppo anonimo vista l’impresa compiuta, le semi-divinità che hanno portato a termine la corsa scavano nelle loro memorie e si raccontano nelle interviste intrise di passione e dedizione raccolte in questo libro.






Credits
Ph Alexis Berg
IG @alexis_berg
Publisher Thames & Hudson
IG @thamesandhudson
thamesandhudson.com
Testo a cura di Filippo Vianello
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